Cenni storici

Recenti ritrovamenti archeologici indicano nel periodo etrusco le origini di Guastalla intesa come primo nucleo abitato.

Del resto il fiume, in quanto ampia via di comunicazione verso il mare, è stato da sempre luogo ideale per i commerci, una vera autostrada sui generis per gli scambi e i trasporti di tutta la pianura padana. Non stupisce, quindi, la presenza etrusca in questi territori, nè deve sembrare strana l'evidenza di tracce di centuriazione romana, come appaiono sia da ritrovamenti che da rilievi fotogrammetrici.

Elementi chiari, come lo stesso nome, testimoniano la sua funzione di “posto di guardia” nel periodo longobardo.

Nei documenti storiografici dell'864, nei quali l'imperatore Ludovico II dona Guastalla alla moglie Angilberga, appare per la prima volta il nome della città.

Con i Canossa, attorno al mille, il nucleo abitativo sorto attorno alla Chiesa di Pieve comincia ad assumere importanza per la presenza di ampie zone coltivate su terreno fertile a due passi dal Po, area strategica di passaggio.

A conferma del livello di importanza raggiunto da Guastalla nel Medioevo con Matilde di Canossa, un sinodo ed un concilio furono ospitati nella chiesa di Pieve, prima nel 1095 con Urbano II, il Papa delle crociate, in seguito nel 1106 con il Pontefice Pasquale II.

Con l'avvento dei conti Torelli nel 1406 la città assunse uno spazio architettonico organizzato con la presenza del palazzo nobiliare, del castello, delle chiese, della piazza tanto da essere acquistata nel 1539 da Ferrante Gonzaga, valoroso comandante dell'esercito dell'Imperatore di Spagna Carlo V.

Sotto la dinastia dei Gonzaga, Guastalla raggiunge il suo massimo splendore divenendo una delle città fortificate più importanti dell'Italia del Nord.

Nel 1689, attaccata dagli spagnoli, venne privata dei suoi elementi di fortificazione come le mura e la rocca. Ai Gonzaga subentrarono i Borbone di Parma e successivamente, con Napoleone e Maria Luigia, divenne terra di confine del ducato parmense.

Infine fu testimone dei moti del Risorgimento. Nel '900 Guastalla passa da una realtà produttiva tipicamente agricola ad una industriale e artigianale, pur mantenendo le peculiari tradizioni legate alla terra, come il vino, gli allevamenti e la produzione del Parmigiano Reggiano.